FerramentaOnline non è solo un portale di ferramenta dove l'utente sia professionista che amatore può trovare tutto quello che gli serve per il lavoro o il tempo libero. Ferramentaonline è un vero servizio per tutti i suoi clienti e lo dimostra con la sua presenza sempre attiva nel social.
Oltre al Blog, Ferramentaonline ha anche una pagina di Google+ dove gli utenti possono trovare tutte le novità oppure le offerte speciali che spesso sono veramente vantaggiose. Tutti i post sono corredati di un link che porta direttamente alla pagina di prodotto sul portale: qui potrete trovare tutte le notizie fondamentali per orientarvi sulla scelta.
Per chi vuole invece essere avvertito in tempo reale della disponibilità di nuovi prodotti, Ferramentaonline è anche su Twitter: poche parole, una breve descrizione, ma ogni prodotto da non perdere qui trova la sua giusta collocazione.
Ma Ferramentaonline è presente anche sui più frequentati portali di ufficio stampa: ovviamente qui gli argomenti trattati non riguardano solo i prodotti ma anche i plus del servizio, come la possibilità di avere un esperto sempre a disposizione e uno staff amministrativo preparato e gentile.
Il prossimo passo? Ferramentaonline pensava a Pinterest ovvero ad un social che, grazie alla disposizione dei prodotti 'a bacheca' può essere di ulteriore vantaggio ai clienti.
Dinamismo, professionalità, voglia di migliorarsi: tutto questo è Ferramentaonline!
Il mercato della ferramenta è molto ampio e dai confini forse poco definiti. In ferramenta è possibile acquistare dall'utensile al materiale per innumerevoli interventi professionali e per il fai da te. Questo blog nasce con lo scopo di supportare l'utente con ulteriori consigli ed approfondimenti su prodotti e materiali.
mercoledì 25 aprile 2012
venerdì 20 aprile 2012
COME CAMBIARE IL CINTINO DELLA TAPPARELLA
Il
cintino per le tapparelle è un elemento molto semplice ma fondamentale: una sua
rottura improvvisa oppure lo scioglimento del nodo che lo tiene ancorato alla
feritoia della puleggia, infatti, può portare al danneggiamento di tutta la
tapparella (soprattutto se questa è di grandi dimensioni e quindi pesante!) ed
essere di pericolo per le persone.
Come prima cosa, si raccomanda di aprire il cassone dotandosi di una scala solida e ben posizionata. Prima di bloccare la tapparella, ricordatevi di alzarla per rendere il lavoro più semplice ed efficace. Slacciato il cintino dalla puleggia, si deve procedere poi allo svitamento della placca e dell’avvolgitore dalla cassetta che è murata alla parete.
A questo punto, dopo aver srotolato la cinghia, è possibile svitare il fermo dell’avvolgitore. Per sostituire il cintino è consigliabile usare il vecchio come misura per quello nuovo: la corrispondenza, infatti, vi eviterà spiacevoli inconvenienti. Il cintino può essere preso di nilon oppure di cotone e, volendo, sono nei negozi anche cintini bicolore (solitamente grigio e noce).
Una volta che avrete il nuovo cintino, dovete farlo passare nel guardiacinghia per poi annodarlo con estrema cura alla feritoia della puleggia. Chiuso il cassonetto, caricate la molla dell’avvolgitore e poi tenetela bloccata con un cacciavite. Questo vi permetterà di infilare l’altro capo del cintino nella placca e nell’avvolgitore per poi forarlo per lasciare passare la vite. Per finire, stringete la vite all’avvolgitore, lasciate che il cintino scivoli dolcemente sulla molla, e avvitate l’avvolgitore e la placca alla cassetta.
Come già accennato sopra, una buona idea è sempre quella di aprire ogni tanto il cassonetto e guardare sia la tenuta del nodo che il grado di manutenzione del cimino. Inoltre, ingrassare di tanto in tanto il meccanismo può essere positivo per il buon funzionamento del meccanismo.
Come prima cosa, si raccomanda di aprire il cassone dotandosi di una scala solida e ben posizionata. Prima di bloccare la tapparella, ricordatevi di alzarla per rendere il lavoro più semplice ed efficace. Slacciato il cintino dalla puleggia, si deve procedere poi allo svitamento della placca e dell’avvolgitore dalla cassetta che è murata alla parete.
A questo punto, dopo aver srotolato la cinghia, è possibile svitare il fermo dell’avvolgitore. Per sostituire il cintino è consigliabile usare il vecchio come misura per quello nuovo: la corrispondenza, infatti, vi eviterà spiacevoli inconvenienti. Il cintino può essere preso di nilon oppure di cotone e, volendo, sono nei negozi anche cintini bicolore (solitamente grigio e noce).
Una volta che avrete il nuovo cintino, dovete farlo passare nel guardiacinghia per poi annodarlo con estrema cura alla feritoia della puleggia. Chiuso il cassonetto, caricate la molla dell’avvolgitore e poi tenetela bloccata con un cacciavite. Questo vi permetterà di infilare l’altro capo del cintino nella placca e nell’avvolgitore per poi forarlo per lasciare passare la vite. Per finire, stringete la vite all’avvolgitore, lasciate che il cintino scivoli dolcemente sulla molla, e avvitate l’avvolgitore e la placca alla cassetta.
Come già accennato sopra, una buona idea è sempre quella di aprire ogni tanto il cassonetto e guardare sia la tenuta del nodo che il grado di manutenzione del cimino. Inoltre, ingrassare di tanto in tanto il meccanismo può essere positivo per il buon funzionamento del meccanismo.
Ovviamente tutte le attività devono essere eseguite con la giusta ferramenta ed evitando soluzioni precarie: inutile dire che la massima sicurezza deve sempre essere seguita.
lunedì 16 aprile 2012
LASER AUTOLIVELLANTE LEICA LINO L2: PRECISIONE IN POCO TEMPO
Per eseguire un lavoro di precisione nel minor tempo possibile, Leica ha creato il laser autolivellante Leica Lino L2.
Vi ricordate quando bisognava segnare le linee a mano cercando di farle più dritte possibili, e poi cercare uno strumento capace di tracciare linee sufficientemente visibili per continuare in modo agevole il lavoro? Vi ricordate tutti i problemi con le livelle e la corda per tracciare? Bene, la buona notizia è che da oggi non dovrete più lavorare con 'affanno' dal momento che Leica ha prodotto la livella che rivoluzionerà il mondo delle misurazioni.
Per prima cosa, il laser autolivellante è piccolo e leggero e può essere trasportato con agilità anche nella borsa degli attrezzi. Poi, il nuovo prodotto Leica è in grado di proiettare linee nette e precise senza alcun intervento dell'operatore: pensate che da oggi è impossibile sbagliare dal momento che, se l’apparecchio rileva inclinazioni di +/- 4 gradi, questo le compensa da solo. Se invece ci sono inclinazioni maggiori, la luce non viene proiettata richiamando così l’attenzione dell’operatore.
Ma poi ci sono i comandi, che qui si limitano a due con funzioni così intuitive da rendere superflua anche la lettura delle istruzioni, la funzione impulsi con risparmio energetico (per applicazioni in esterno con ricevente oppure per proiezioni su lunghe distanze), l’alloggiamento di protezione per la polvere e gli spruzzi di acqua (IP54), la funzione di blocco per proiezioni inclinate e per la sicurezza nel trasporto, senza dimenticare la lente che garantisce una lettura dei dati ottimale.
Volete fare misurazioni e livellamenti senza errori e velocemente, con un prodotto garantito? La risposta è una sola: Laser autolivellante Leica Lino L2.
Vi ricordate quando bisognava segnare le linee a mano cercando di farle più dritte possibili, e poi cercare uno strumento capace di tracciare linee sufficientemente visibili per continuare in modo agevole il lavoro? Vi ricordate tutti i problemi con le livelle e la corda per tracciare? Bene, la buona notizia è che da oggi non dovrete più lavorare con 'affanno' dal momento che Leica ha prodotto la livella che rivoluzionerà il mondo delle misurazioni.
Per prima cosa, il laser autolivellante è piccolo e leggero e può essere trasportato con agilità anche nella borsa degli attrezzi. Poi, il nuovo prodotto Leica è in grado di proiettare linee nette e precise senza alcun intervento dell'operatore: pensate che da oggi è impossibile sbagliare dal momento che, se l’apparecchio rileva inclinazioni di +/- 4 gradi, questo le compensa da solo. Se invece ci sono inclinazioni maggiori, la luce non viene proiettata richiamando così l’attenzione dell’operatore.
Ma poi ci sono i comandi, che qui si limitano a due con funzioni così intuitive da rendere superflua anche la lettura delle istruzioni, la funzione impulsi con risparmio energetico (per applicazioni in esterno con ricevente oppure per proiezioni su lunghe distanze), l’alloggiamento di protezione per la polvere e gli spruzzi di acqua (IP54), la funzione di blocco per proiezioni inclinate e per la sicurezza nel trasporto, senza dimenticare la lente che garantisce una lettura dei dati ottimale.
Volete fare misurazioni e livellamenti senza errori e velocemente, con un prodotto garantito? La risposta è una sola: Laser autolivellante Leica Lino L2.
giovedì 12 aprile 2012
LE FORBICI PER LA POTATURA NON SONO TUTTE UGUALI...
Le
forbici per la potatura, a vederle insieme nel negozio, sembrano tutte molto
simili… ma non è vero!!
Prima cosa l’impugnatura: avete le mani piccole o grandi? Siete mancini? Volete una forbice con cui lavorare a lungo oppure vi interessa solo che sia performante? Già da queste domande si capisce come le forbici siano versatili e di quanto sia importante conoscere bene il loro utilizzo prima dell’acquisto. Inoltre cercate sempre un modello che si adatti bene alla morfologia della vostra mano e che abbia l’ammortizzatore e il battente (il caucciù, per questa parte dell’utensile, è sempre raccomandato) per proteggere il polso.
Dopo l’impugnatura, altro grande elemento sono le lame: inox, per i più ricercati anche il carbonio… ma mai leghe troppo morbide oppure materiali scadenti che fanno presto ad ossidarsi e soprattutto a perdere il filo della lama. Inoltre, di grande aiuto è anche il dado dentato per regolare il gioco tra la lama e la controlama fondamentale per un taglio netto che, come sappiamo, nelle potature è alla base di un lavoro ben fatto. Le conseguenze di un prodotto non buono e di lame scadenti, oltre ad una minor efficacia dell’attrezzo, è infatti un taglio non netto capace di danneggiare la pianta anche irreparabilmente. Ricordiamo, inoltre, che le forbici da potatura sono disponibili anche con la forma, diremmo, di ‘forbici normali’ e queste possono essere la soluzione ideale per chi ha un giardino piccolo e desidera un utensile che vada bene anche per piccoli lavori a casa o in officina.
Se però dovete potare siepi o piante abbastanza grandi, non cercate delle forbici ma andate sui troncarami o tagliasiepi che, grazie al manico che spesso è telescopico, vi permetteranno di fare meno fatica e di regolarle sempre con la leva che meglio si confà al vostro lavoro. Anche i troncarami, come le forbici per potatura, se acquistati di una buona marca hanno anche a disposizione i pezzi di ricambio per una maggiore durata ed efficienza anche nel tempo.
Prima cosa l’impugnatura: avete le mani piccole o grandi? Siete mancini? Volete una forbice con cui lavorare a lungo oppure vi interessa solo che sia performante? Già da queste domande si capisce come le forbici siano versatili e di quanto sia importante conoscere bene il loro utilizzo prima dell’acquisto. Inoltre cercate sempre un modello che si adatti bene alla morfologia della vostra mano e che abbia l’ammortizzatore e il battente (il caucciù, per questa parte dell’utensile, è sempre raccomandato) per proteggere il polso.
Dopo l’impugnatura, altro grande elemento sono le lame: inox, per i più ricercati anche il carbonio… ma mai leghe troppo morbide oppure materiali scadenti che fanno presto ad ossidarsi e soprattutto a perdere il filo della lama. Inoltre, di grande aiuto è anche il dado dentato per regolare il gioco tra la lama e la controlama fondamentale per un taglio netto che, come sappiamo, nelle potature è alla base di un lavoro ben fatto. Le conseguenze di un prodotto non buono e di lame scadenti, oltre ad una minor efficacia dell’attrezzo, è infatti un taglio non netto capace di danneggiare la pianta anche irreparabilmente. Ricordiamo, inoltre, che le forbici da potatura sono disponibili anche con la forma, diremmo, di ‘forbici normali’ e queste possono essere la soluzione ideale per chi ha un giardino piccolo e desidera un utensile che vada bene anche per piccoli lavori a casa o in officina.
Se però dovete potare siepi o piante abbastanza grandi, non cercate delle forbici ma andate sui troncarami o tagliasiepi che, grazie al manico che spesso è telescopico, vi permetteranno di fare meno fatica e di regolarle sempre con la leva che meglio si confà al vostro lavoro. Anche i troncarami, come le forbici per potatura, se acquistati di una buona marca hanno anche a disposizione i pezzi di ricambio per una maggiore durata ed efficienza anche nel tempo.
martedì 10 aprile 2012
COME PULIRE L'OTTONE
L’ottone è una lega, formata da rame e zinco,
che venne scoperta ancora nell’antichità come mostrano i numerosi reperti
archeologici conservati anche nei piccoli musei locali.
Adesso l’ottone è ancora presente nelle nostre case e soprattutto in pezzi di piccola ferramenta come catenacci, badelle e cerniere. Se da un lato tutti questi elementi non richiedono una grande manutenzione dal lato diremmo ‘tecnico’, tuttavia essendo spesso soggetti a ossidazione, per avere un buon risultato dal punto di vista estetico hanno bisogno di essere puliti.
Ma come fare senza utilizzare prodotti sintetici e industriali che spesso contengono sostanze inquinanti se non addirittura irritanti per la pelle?
La risposta ci viene dalle nostre nonne che avevano a che fare con l’ottone molto più di noi. Per una buona pulita, prendete il succo di un limone, due cucchiai di sale e due cucchiai di aceto oppure di liquido per i piatti (per rimanere coerenti con la filosofia ecologistica, consigliamo di utilizzare liquido biologico!!!). Con la miscela così ottenuta e utilizzando un panno o una spugna morbida, passate delicatamente la vostra ferramenta passando bene anche nei punti più difficili di catenacci e bandelle. Una volta finito, basterà passare abbondante acqua tiepida, asciugare, e passare alla lucidatura.
Se il vostro ottone è lucidato a specchio, la soluzione è solo quella di strofinare a mano oppure utilizzare prodotti industriali. Se invece il vostro ottone è lucidato opaco, una crema ottenuta con semi di lino e tripoli renderà la ferramenta lucida come non mai e con un delicato profumo estremamente gradevole in casa.
Massimo risultato, dunque, rispettando l’ambiente e sempre nell’ottica di una buona economia di casa…
Adesso l’ottone è ancora presente nelle nostre case e soprattutto in pezzi di piccola ferramenta come catenacci, badelle e cerniere. Se da un lato tutti questi elementi non richiedono una grande manutenzione dal lato diremmo ‘tecnico’, tuttavia essendo spesso soggetti a ossidazione, per avere un buon risultato dal punto di vista estetico hanno bisogno di essere puliti.
Ma come fare senza utilizzare prodotti sintetici e industriali che spesso contengono sostanze inquinanti se non addirittura irritanti per la pelle?
La risposta ci viene dalle nostre nonne che avevano a che fare con l’ottone molto più di noi. Per una buona pulita, prendete il succo di un limone, due cucchiai di sale e due cucchiai di aceto oppure di liquido per i piatti (per rimanere coerenti con la filosofia ecologistica, consigliamo di utilizzare liquido biologico!!!). Con la miscela così ottenuta e utilizzando un panno o una spugna morbida, passate delicatamente la vostra ferramenta passando bene anche nei punti più difficili di catenacci e bandelle. Una volta finito, basterà passare abbondante acqua tiepida, asciugare, e passare alla lucidatura.
Se il vostro ottone è lucidato a specchio, la soluzione è solo quella di strofinare a mano oppure utilizzare prodotti industriali. Se invece il vostro ottone è lucidato opaco, una crema ottenuta con semi di lino e tripoli renderà la ferramenta lucida come non mai e con un delicato profumo estremamente gradevole in casa.
Massimo risultato, dunque, rispettando l’ambiente e sempre nell’ottica di una buona economia di casa…
venerdì 6 aprile 2012
IL TUBO POROSO E I SUOI VANTAGGI
Il tuboporoso è un tubo realizzato in polietilene e polvere di caucciù che può essere
collegato direttamente al tubo dell’acqua del giardino, previa collocazione di
giunto adatto. Questo viene posto vicino alle piante oppure nelle aiuole: il
suo funzionamento è molto semplice. Lasciando il rubinetto poco aperto, l’acqua
scorre nel tubo e fuoriesce in modo omogeneo sul terreno.
Niente spruzzi, niente aree più bagnate delle altre: la lentezza con la quale la porosità del tubo fa uscire l’acqua, infatti, permette al terreno di assorbire tutto il liquido e di farlo passare anche nelle zone di terra adiacenti.
Se l’estetica gioca un ruolo importante nel vostro giardino, il tubo può essere anche interrato senza il timore del ghiaccio o del troppo caldo: il prodotto, infatti, può mantenere le sue caratteristiche ad una temperatura che spazia dai -15 C ai + 60 C. Molto robusto e flessibile, anche se rovinato in alcune sue parti può essere sostituito con una modica spesa e senza un impiego esagerato di tempo.
I metodi che di solito si usano per bagnare il giardino sono la pompa tradizionale oppure l’ala gocciante. Alla prima, a volte alcuni amanti del giardinaggio apportano dei fori così da risparmiare tempo. Questo però spesso porta a spruzzi incontrollati che indirizzano l’acqua in luoghi dove questa non serve. L’utilizzo tradizionale, invece, fa perdere proprio molto tempo.
Non resta che l’ala gocciante: questa è molto usata anche se per farla funzionare c’è bisogno di una pompa appositamente installata. Anche la sua manutenzione non è del tutto banale soprattutto a inizio stagione quando l’acqua che è rimasta nel tubo durante l’inverno è diventata stagna, creando una morchia che spesso ottura i buchi (questi inoltre non possono essere liberati dall’esterno perché l’ala gocciante, appunto per poter lasciare l’acqua a gocce, è composta da più membrane).
Dunque, dopo questo piccolo excursus, se state pensando al modo giusto per bagnare il giardino, prendete in considerazione il tubo poroso: ne rimarrete soddisfatti.
Niente spruzzi, niente aree più bagnate delle altre: la lentezza con la quale la porosità del tubo fa uscire l’acqua, infatti, permette al terreno di assorbire tutto il liquido e di farlo passare anche nelle zone di terra adiacenti.
Se l’estetica gioca un ruolo importante nel vostro giardino, il tubo può essere anche interrato senza il timore del ghiaccio o del troppo caldo: il prodotto, infatti, può mantenere le sue caratteristiche ad una temperatura che spazia dai -15 C ai + 60 C. Molto robusto e flessibile, anche se rovinato in alcune sue parti può essere sostituito con una modica spesa e senza un impiego esagerato di tempo.
I metodi che di solito si usano per bagnare il giardino sono la pompa tradizionale oppure l’ala gocciante. Alla prima, a volte alcuni amanti del giardinaggio apportano dei fori così da risparmiare tempo. Questo però spesso porta a spruzzi incontrollati che indirizzano l’acqua in luoghi dove questa non serve. L’utilizzo tradizionale, invece, fa perdere proprio molto tempo.
Non resta che l’ala gocciante: questa è molto usata anche se per farla funzionare c’è bisogno di una pompa appositamente installata. Anche la sua manutenzione non è del tutto banale soprattutto a inizio stagione quando l’acqua che è rimasta nel tubo durante l’inverno è diventata stagna, creando una morchia che spesso ottura i buchi (questi inoltre non possono essere liberati dall’esterno perché l’ala gocciante, appunto per poter lasciare l’acqua a gocce, è composta da più membrane).
Dunque, dopo questo piccolo excursus, se state pensando al modo giusto per bagnare il giardino, prendete in considerazione il tubo poroso: ne rimarrete soddisfatti.
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