lunedì 29 ottobre 2012

CHE COS’È LA BIOPLASTICA?


Farina, amido di mais, grano, olio di girasole, cereali: ecco i nuovi ‘ingradienti’ per un materiale amico della natura. Questo è la bioplastica nata per venire incontro sia alle necessità della vita quotidiana che a quelle della nostra terra che ormai incomincia a fare fatica a venire incontro alle nostre abitudini un po’ troppo ‘ingombranti’ soprattutto per quanto riguarda i rifiuti.

Fino a qualche tempo fa i bicchieri, le posate, le shoppers erano principalmente realizzate in polietilene o polipropilene che sono materie che vengono principalmente ricavate dal petrolio e che hanno un tempo di compostaggio di 1000 anni. La bioplastica che lentamente sta andando a sostituire queste sostanze, invece, ha un tempo di compostaggio di qualche mese e, anche se lasciata sul terreno, non impedisce il suo naturale ciclo biologico (la plastica normale, invece, rende sterile il terreno sul quale si deposita).

I vantaggi dell’ecoplastica sono molti: biodegradabilità e decomposizione in tempo breve, assenza quasi totale di fumi tossici nel caso dello smaltimento con l’inceneritore, versatilità di utilizzo (per quanto riguarda i sacchetti bio, ad esempio, questi servono per portare la spesa, gettare il rifiuto umido, conservare alimenti anche freschi come frutta e verdura) e riduzione degli oneri legati alla gestione dei rifiuti.

I lati negativi sono principalmente legati alla riduzione di materiale edibile che potrebbe essere diversamente impiegato (l’elemento base per la bioplastica è infatti il mais che potrebbe risolvere molti problemi soprattutto nel terzo mondo). C’è però da dire che la quanitità di mais che potrebbe essere impiegato in futuro, anche nelle più rosee previsioni, non superererebbe il 0.04% della produzione mondiale in un anno, il che di certo non può essere reputato un dato rilevante ai fini di una risoluzione di problemi che sono anche legati a motivi politici ed economici e non solo di malnutrizione.

domenica 21 ottobre 2012

LEICA 3D DISTO PER MISURARE TUTTO IN UN ATTIMO


Le misurazioni non sono sempre facile da attuare: pareti inclinate, angoli non esattamente di  90°, parti della stanza che non si riescono a raggiungere… e cosa dire di tutte le volte che bisogna ritornare sul posto perché si è dimenticata qualche misurazione (se non anche di doverla rifare…). Da oggi tutta la parte di lavoro relativa alle misurazioni non sarà più un problema: anzi, grazie al nuovo Leica 3D Disto l’attività diverrà per fino divertente data la facilità di utilizzo, la velocità e la precisione con sui vengono forniti i dati ed infine elaborati.

Questo nuovo prodotto Leica misura la posizione, l’altezza e la distanza nelle tre assi di proporzione. L’utilizzo è semplice perché basta porre il distanziometro per terra oppure sul treppiede e poi mirare con il punto laser l’oggetto senza doversi avvicinare. Poi Leica 3D Disto farà tutto da solo. Oltre alla misurazione di volumi, inclinazioni, pendenze, differenze di altezze, spigoli, infatti il prodotto offre anche una rappresentazione in tempo reale delle misure creando un grafico di facile lettura sul display.

Leica 3D Disto è molto veloce nei rilevamenti e particolarmente facile da usare (basta impostarlo e poi fa tutto da solo). Inoltre offre dati completi e ha la possibilità di esportare in CAD sia i disegni che le foto e le misure (documentazione in tabelle standard, file DXF, etc…). Di conseguenza, dopo la misurazione, tutto il materiale per eventuali progettazioni o realizzazioni di componenti sarà disponibile rendendo molto veloci tutte le varie fasi di lavorazione.

Il prodotto è pensato per tutti i professionisti di settore, dai falegnami agli operatori edili. 

lunedì 15 ottobre 2012

LA REVISIONE DELLA CARTUCCIA INTERNA DI UN MISCELATORE


I miscelatori sono preziosi perché ci permettono di avere sempre la temperatura desiderata e di non sprecare acqua inutilmente. Ma i rubinetti miscelatori sono anche più costosi rispetto a quelli tradizionali e anche più difficili da aggiustare quando si rompono. Il guasto più comune è comunque quello della cartuccia. Il pezzo è delicato ma diversi fai da te si sono cimentati nella revisione con molto successo.

Per prima cosa dovete togliere la cartuccia ed esaminarla bene. Se infatti ci sono crepe o rotture non ci sarà modo di ripristinarla. Quando avremo controllato che la cartuccia è integra dovremo smontare, con estrema delicatezza e con l’uso di piccoli cacciaviti con cui faremo leva sulla base, il fondello. Aperto questo avremo davanti diversi pezzi che dovremo distribuire in un piattino o su un foglio nell’ordine esatto con il quale li smontiamo.

Tra i pezzi ci sono quelli che servono per il movimento meccanico del rubinetto, il meccanismo e l’involucro. Per il primo gruppo dovrete verificare che la gomma sia integra e che le parti in movimento della leva siano in buono stato. Per il secondo gruppo dovrete verificare che i dischi in ceramica siano a posto e che la guarnizione sia ancora flessibile e pulita dal calcare. Per l’involucro esterno dovrete vedere le stesse cose ovvero che non ci siano danni meccanici e che la guarnizione sia ancora in piena efficienza.

Una volta controllato tutto questo e ripristinato quello che poteva non essere al massimo della funzionalità richiudete il miscelatore stando molto attenti all’ordine sia dei pezzi che al loro giusto assemblaggio.

lunedì 8 ottobre 2012

ASPIRATORI D’ARIA O DEUMIDIFICATORE?


Se fino a qualche tempo fa la cantina e la taverna erano luoghi della casa poco frequentati adesso, con il fatto che le case sono per fattori contingenti sempre più piccole, questi diventano spazi preziosi che possono essere adibiti a nuove attività come un salottino in più rispetto a quello del piano superiore oppure un comodo laboratorio del fai da te, dove poter disporre tutti gli attrezzi e lavorare lontano dagli occhi indiscreti della famiglia.

Se l’ambiente è grande, ovviamente una condotta di aria forzata è la cosa migliore: ma se lo stanzino è piccolo e molto umido? Le scelte sono tendenzialmente due, per le quali vi offriamo i pro e i contro.



Areatore: questo ha dei costi molto contenuti sia per quanto riguarda l’acquisto che per i consumi. Inoltre è molto piccolo e può essere posto anche sotto il tavolo da lavoro. La rumorosità non è fastidiosa. I fattori contrari, invece, sono l’obbligo di avere un foro per l’espulsione del flusso di aria (nel muro o nel vetro della finestra) e, vicino, una presa di corrente. Inoltre, in inverno l’aria che uscirà dalla stanza porterà fuori anche una certa quantità di calore (ovviamente questo sarà determinato anche dalle condizioni esterne) costringendovi ad aumentare il riscaldamento.

Deumidificatore: i vantaggi del deumidificatore sono molti. Non ha bisogno di fori di sfogo, ha un controllo ottimale del grado di umidità, è veloce e inoltre l’acqua che si raccoglie nel serbatoio è molto buona per il ferro da stiro e per le piante dal momento che può essere paragonata all’acqua distillata. Se però vogliamo parlare dei ‘contro’ questi sono il costo di acquisto e di elettricità e anche i volumi, che sono decisamente più importanti rispetto a quelli di un areatore. È importante però ricordare che d’estate il deumidificatore produce molto calore che, in una stanza piccola, può essere molto fastidioso.

lunedì 1 ottobre 2012

PUO’ SERVIRE UN GENERATORE DI CORRENTE PER IL CAMPER?


Vivere la natura, avere ritmi completamente diversi da casa, godere di vacanze un po’ vagabonde che ci fanno dimenticare le corse quotidiane. Ma per vivere intensamente tutto questo, proprio sul nostro camper, vogliamo le comodità che abbiamo in città?

Molti pensano che il generatore di corrente sia ingombrante, costoso e che tutto sommato non apporti grandi vantaggi. C’è da dire invece che i nuovi traguardi della tecnologia uniti a prodotti resi sempre più prestazionali sia dal punto di vista dei risultati che delle dimensioni, tutto questo è da sfatare.

Prima di tutto bisogna dire che i generatori di energia si dividono in due macrocategorie: i generatori fissi e quelli portatili. I primi vengono di solito ubicati in modo definitivo nel gavone posteriore del camper e i loro comandi sono trasferiti o nella consolle di comando oppure nella zona giorno. Questi solitamente sono acquistati dai camperisti che passano veramente molti giorni a bordo del loro camper e apprezzano anche la vita fuori dal camping.

I generatori portatili, invece, pesano circa 35/40 chili e hanno piccole dimensioni così da poter essere messi anche nei vari stipi del camper. Per far funzionare un forno a microonde, un forno tradizionale oppure anche l’aria condizionata per un lungo periodo, un generatore portatile da 2KWh è più che sufficiente. Questo inoltre può servire per tenere sempre efficiente la batteria dei servizi, cosa che non guasta soprattutto se ci si trova lontano da un’area attrezzata.

I lati negativi sono sicuramente il fatto di dover avere sempre con sé una piccola tanica per il combustibile destinato al generatore. Poi ci sono il rumore e gli odori che il motore a quattro tempi inevitabilmente producono. Solitamente, dal momento che i generatori sono corredati di silenziatore, l’accorgimento di mettersi in una piazzola un po’ più isolata oppure protetta da alberi e arbusti può essere sufficiente. In caso di affollamento, allora l’utilizzatore del generatore di corrente dovrà munirsi solo di buon senso ed evitare rumori fastidiosi durante le ore di riposo pomeridiano e durante la notte.

C’è un fattore importante a cui prestare molta attenzione durante l’acquisto del generatore: questo è il marchio CE che deve comparire in modo chiaro e visibile. Spesso, infatti, questo marchio indica ‘China Export’ e quindi non è garanzia di omologazione alle leggi di sicurezza richiesti in Europa. Inoltre, questo marchio è anche sinonimo di funzionalità e di una produzione avvenuta secondo le norme del rispetto dei lavoratori e della qualità di materiali utilizzati, elementi che non possono e non devono essere mai trascurati.