Lo stucco è un materiale a base di gesso o cemento. La sua
composizione può essere variabile e quindi di solito parlando di stucco si fa
riferimento più a una categoria di materiali che ad un prodotto determinato.
Oltre al materiale di base, allo stucco possono essere aggiunti anche fibre di
vetro oppure additivi acrilici e questo determina un ulteriore cambio di
caratteristiche.
Lo stucco può essere nocivo per la salute. La sua inalazione,
infatti, può provocare tosse, nausea oppure mal di testa. Per la pelle invece,
può portare a secchezza o a rossori su superfici più o meno ampie. Questo è
valido anche per gli occhi. L’ingestione accidentale può portare a mal di gola,
vomito oppure forti mal di stomaco. Se le conseguenze dell’inalazione sono
facilmente curabili tramite l’esposizione all’aria fresca (anche per il
contatto con pelle e occhi è sufficiente, rispettivamente, lo sciacquo con
acqua e sapone o solo con l’acqua – sul mercato ci sono anche comode salviette
monouso con emollienti naturali che preservano la pelle dall’aggressione degli
elementi contenuti nello stucco), l’ingestione richiede un primo sciacquo della
bocca con acqua e il trasporto immediato ad un controllo medico per accertare la
buona salute dell’operatore.
Come sempre ricordiamo, comunque, anche per l’utilizzo dello stucco
è bene munirsi delle dotazioni comuni di protezione come mascherina, guanti e
occhiali. Per lo stoccaggio dello stucco l’ideale è un locale fresco e areato e
il posizionamento lontano da fiamme vive, scintille e temperature elevate.
Ovviamente il fumo di sigaretta o altro è vietato. Lo stucco non deve mai
essere disperso nell’ambiente. Se questo è catalizzato, e quindi inerte, lo
smaltimento va nei rifiuti speciali. Se lo stucco però è catalizzato allora
dovrà essere smaltito nei rifiuti tossici e nocivi. L’incenerimento può essere
fatto solo da aziende munite di autorizzazione.
Dal momento che lo stucco è presente sul mercato con caratteristiche
molto diverse (c’è lo stucco per il metallo, per la vetroresina, per il marmo e
la ceramica), ponendo un po’ di attenzione potrete trovare proprio quello
specifico per la riparazione del vostro materiale. Ci sono inoltre case
produttrici come la Sintolit che offrono prodotti privi di solventi altamente
nocivi come il benzolo, il toluolo e lo xilolo (questi sono addirittura
considerati cancerogeni).
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