martedì 6 marzo 2012

COME FISSARE IL CONTROTELAIO AGLI INFISSI?


Fissare il controtelaio agli infissi è una procedura delicata: il fissaggio, infatti, deve essere solido ma al contempo flessibile per far si che tutto il sistema sia adatti ai movimenti del muro e dell’edificio. Questo può essere realizzato sia in lamiera di ferro zincato che in legno grezzo.

La lamiera in ferro zincato ha il grande vantaggio di garantire l’inalterabilità nel tempo e la resistenza anche a grosse sollecitazioni. Il legno grezzo, invece, è di solito utilizzato per gli interni, principalmente quando si tratta di abitazioni private o attività commerciali, dove il controtelaio per le porte deve rispondere a numerosi requisiti: flessibilità, velocità di messa in opera e contenuta spesa iniziale possono essere annoverati tra i più importanti. I metodi di fissaggio del telaio fisso sul controtelaio delle porte sono numerosi e tutti gli artigiani e le ditte specializzate hanno le loro procedure struttrate. Tuttavia, per semplicità di esposizione, possiamo dire che le modalità di ancoraggio possono essere divise in tre gruppi principali.

La prima prevede l’uso di una graffettatrice pneumatica e di lamelle ondulate, da inserire direttamente nel controtelaio. Considerando il fatto che ‘il tempo è denaro’, solitamente falegnami e manovali lo utilizzano molto appunto perché offre molti vantaggi in termini di velocità di esecuzione. Il risultato, però, non è sempre ottimale poichè l’allineamento del telaio fisso e controtelaio delle porte spesso subisce difetti di regolazioni portando così alla necessità di successivi aggiustamenti, a volte anche molto onerosi.

Se alla velocità di esecuzione si preferisce invece una maggiore qualità e una maggiore garanzia di tenuta nel tempo, allora bisogna  optare per un’applicazione più certosina che consente una perfetta adesione del controtelaio delle porte al telaio fisso. Questa si ottiene con piccoli spessori che vengono inseriti dove si intravedono interstizi tra i due corpi della realizzazione. Fissando poi gli spessori con delle viti passanti si ottiene un insieme solidale e compatto oltre che flessibile e resistente. Il risultato è ottimo: inoltre, consente la possibilità di registrazioni successive.

L’uso di arpioncini (chiamati anche ‘arpette’) da inserire sul telaio fisso è la terza e ultima opzione. Questi permettono il fissaggio del controtelaio delle porte. Come accade spesso in edilizia, anche sulla quantità di arpioncini da utilizzare al fine di un risultato ottimale ci sono convinzioni discordanti. Molti artigiani, infatti, inseriscono almeno tre arpioni per lato. D’altro canto, però, è molto diffusa anche la convinzione che due arpioncini sul montante dove è presente lo scrocco della porta siano sufficienti. Come consiglio generale, possiamo asserire che se l’applicazione deve avvenire su porte di piccole dimensioni che non vengono utilizzate quotidianamente, il numero degli arpioni può a tutti gli effetti variare. Sulle porte più grandi, invece, dove la sicurezza e la stabilità del blocco telaio fisso-controtelaio diventano fattori di primaria importanza, un ancoraggio più sicuro ed ergonomico si rivelerà la scelta vincente nel tempo

Dal momento che il costo degli arpioncini è assai ridotto e che tutto sommato il tempo impiegato è lo stesso, comunque, forse l’opzione dei tre arpioni per lato è la migliore.

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