Più schiuma poliuretanica, più sicurezza e
adesività… non c’è nulla di più falso.
L’utilizzo di questo tipo di schiume abase di silicone, infatti, corrisponde a determinate regole di posa che non sempre corrispondono ad una massiccia quantità di materiale. E questo lo dimostra anche la diffusione del posizionamento tramite pistola da calatafaggio, che regala precisione senza spreco.
Le schiume poliuretaniche sono di diversi tipi e quindi è importante scegliere quello che fa per noi: per usi in edilizia generici (come i montaggi di infissi o finestre, sigillature di crepe o fori, ripristino di impianti di riscaldamento centralizzato oppure l’isolamento acustico e termico), la schiuma poliuretanica detta universale solitamente assolve a quasi tutte le casistiche richieste. Inoltre, la sua resistenza a muffe, invecchiamento e umidità, la rendono praticamente ‘eterna’ e sempre funzionale.
Ma attenzione: se il vostro lavoro deve essere svolto in climi particolarmente freddi, allora dovrete scegliere la schiuma poliuretanica invernale capace di resistere inalterata da – 60° a +100°.
Se invece il vostro obiettivo è il tetto, allora dovrete acquistare la schiuma appositamente pensata per il ripristino delle varie parti del tetto, la riparazione di gronde in particolare dove queste si innestano nel cornicione e per tutto quello che può servire nell’ambito delle coperture. Questo tipo di schiuma ha un’alta stabilità dimensionale quando la schiuma è interamente indurita.
Ma se esagero con il materiale e, una volta indurito, devo toglierlo… come fare? Questo è molto semplice dal momento che esistono dei prodotti detti ‘pulitori per schiuma poliuretanica’. Oltre a riparare agli errori, questi possono essere anche usati per la pulizia di dispositivi di erogazione oppure per lo sgrassaggio di superfici metalliche prima dell’applicazione di siliconi e di schiume. Dal momento che la confezione si mantiene integra per 36 mesi, è consigliabile tenerne sempre un flacone in casa o in officina….
L’utilizzo di questo tipo di schiume abase di silicone, infatti, corrisponde a determinate regole di posa che non sempre corrispondono ad una massiccia quantità di materiale. E questo lo dimostra anche la diffusione del posizionamento tramite pistola da calatafaggio, che regala precisione senza spreco.
Le schiume poliuretaniche sono di diversi tipi e quindi è importante scegliere quello che fa per noi: per usi in edilizia generici (come i montaggi di infissi o finestre, sigillature di crepe o fori, ripristino di impianti di riscaldamento centralizzato oppure l’isolamento acustico e termico), la schiuma poliuretanica detta universale solitamente assolve a quasi tutte le casistiche richieste. Inoltre, la sua resistenza a muffe, invecchiamento e umidità, la rendono praticamente ‘eterna’ e sempre funzionale.
Ma attenzione: se il vostro lavoro deve essere svolto in climi particolarmente freddi, allora dovrete scegliere la schiuma poliuretanica invernale capace di resistere inalterata da – 60° a +100°.
Se invece il vostro obiettivo è il tetto, allora dovrete acquistare la schiuma appositamente pensata per il ripristino delle varie parti del tetto, la riparazione di gronde in particolare dove queste si innestano nel cornicione e per tutto quello che può servire nell’ambito delle coperture. Questo tipo di schiuma ha un’alta stabilità dimensionale quando la schiuma è interamente indurita.
Ma se esagero con il materiale e, una volta indurito, devo toglierlo… come fare? Questo è molto semplice dal momento che esistono dei prodotti detti ‘pulitori per schiuma poliuretanica’. Oltre a riparare agli errori, questi possono essere anche usati per la pulizia di dispositivi di erogazione oppure per lo sgrassaggio di superfici metalliche prima dell’applicazione di siliconi e di schiume. Dal momento che la confezione si mantiene integra per 36 mesi, è consigliabile tenerne sempre un flacone in casa o in officina….